ma a Gubbio piove sempre ?

Non so le volte che sono stata a Gubbio ma so per certo ogni volta pioveva.

E se di norma viene chiamata la città grigia, per via dei blocchi di calcare con cui è costruita, non vi dico come diventa sotto una pioggerella fitta e dispettosa !

Eppure a me sembra sempre uno dei posti più belli al mondo.

  Nonostante i turisti che l’affollano riesce sempre a mantenere una tranquillità di fondo ed è un piacere vagabondare per le sue strade che emanano una sorta di accogliente familiarità.

Suppongo sia per l’assoluta mancanza di “business turistico” che la caratterizza.

Pochi negozi di gingilli, nessun cinese a vendere paccottaglia…i bar son gli stessi di sempre con tanto di anziani del posto che bevono il vino.
Ma noi questa volta ci siamo andati con un obiettivo preciso, ovvero il Festival del Medioevo.

Non una sagra, non una rievocazione ma un incredibile ciclo di conferenze ed eventi a carattere storico, pensati esclusivamente per un’utenza interessata e partecipe.

La definizione “incredibile” viene dalla quantità dei partecipanti, che è al di sopra di ogni aspettativa.

Aula zeppa e gente in piedi per ascoltare uno storico parlare della città come principio ideale. A me è sembrato quasi un miracolo.

E miracoloso è anche l’interesse che l’oratore è riuscito a creare in ognuno di noi ( in Attilio un po’ meno 😉 ), tanto che nonostante il caldo e la scomodità abbiamo rimpianto tutto quello che ci eravamo persi arrivando di pomeriggio e ci siamo più volte ripromessi che l’anno prossimo piazzeremo i nostri sederi su una di quelle sedie e ci spareremo tutte le conferenze senza mai alzarci !

Ovviamente abbiamo approfittato dell’occasione per visitare il museo di Gubbio che ha una sezione antica molto bella e una contemporanea che in me personalmente non ha suscitato grandi emozioni ( ma proprio per una mia avversione a questo tipo di arte ) ma che è comunque molto ben allestita e gestita, all’interno di una bellissima area completamente rimodernata.

In parallelo al Festival c’erano delle iniziative legate agli sport e alle arti che affondano le loro radici nel medioevo.

Inutile dire che la mia preferita è stata l’area dedicata alle miniature e alla calligrafia.

Le opere di Svetlana Molodchenko mi hanno letteralmente folgorata e mi sembra incredibile che un talento così grande riesca a convogliarsi dentro a delle miniature minuscole.

 

Insomma, non importa se ho sentito caldo, freddo, umido e se ad un certo punto son dovuta correre a comprarmi un ombrello.

Gubbio è uno dei miei luoghi del cuore, con la sua pioggia, i suoi vecchi e i suoi scorci da brivido.

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Somewhere Over The Rainbow

Vabbè dai, portate pazienza, scrivo un altro post velocissimo sull’estate e poi passo oltre…
Queste foto si riferiscono alla nostra ennesima sortita all’acquario di Cattolica.

A dire il vero avevamo un po’ messo il veto sulle gite ai parchi tematici e simili, sia per il costo che per l’età raggiunta dai nostri pargoli, ma Attilio ha scelto questo come regalo di compleanno e quindi non si é potuto dire di no. Io poi a dire il vero lo capisco perfettamente perchè probabilmente riuscirei a viverci dentro un acquario e molti dei ricordi piacevoli della nostra famiglia sono legati a vacanze in città acquario-munite !

Mi sto interrogando a fondo su questo timore di avere desideri che sembrano essere inadatti alla sua nuova età.

L’adolescenza è proprio una fregatura.

Si è così impegnati ad essere come si aspettano gli altri che si finisce per perdere di vista quello che realmente ci piace e ci fa stare bene.

Io non ho avuto una bella adolescenza… stavo sempre a tormentarmi per cose che ora mi sembrano prive di qualsiasi interesse.

Pare che il principino di casa stia seguendo le mie orme e io non posso fare a meno di crucciarmi con lui, perchè sarei felice se tutto questo suo lavorio interiore sfociasse in qualcosa di bello e positivo.

Facile eh ?!

Giuro che se trovo la ricetta giusta poi la pubblico 😉

(E comunque non c’é cosa più bella del vederli complici almeno una volta !)

Poi ovviamente dentro un’estate torrida e arida come non se ne ricordavano da decenni il giorno del suo compleanno è venuto giù il mondo…ma noi ci siamo divertiti lo stesso.

( Notate la teatralità della sorpresa per i regali che lui stesso si è comprato !)

Tra le tante gitarelle che abbiamo fatto, voglio ricordare quella a Pergola che è famosa per i suoi bronzi dorati, ritrovati per caso e oggetto da sempre di un’aspra contesa con Ancona.

Immagino che la cittadina abbia avuto dei fondi speciali per l’allestimento del museo, perchè è davvero molto curato e moderno.

C’è una preparatissima guida volontaria che parla piano piano ma con una passione che coinvolge.

La cosa buffa che ci é capitata é stata di finire in gruppo con due contestatori incontenibili che di fronte alle correzioni apportate a penna da Vittorio Sgarbi sulle descrizioni murali, pretendevano a gran voce di parlare con ” il  sovraintendente ” per manifestare il loro veemente dissenso. Giuro che erano così infervorati che per un attimo abbiamo temuto che si mettessero a sfasciare tutto!

A me le persone appassionate e passionali piacciono molto e le guardo sempre con occhio invidioso, perché io difficilmente trovo cose per cui valga la pena scaldarsi o attaccar briga, però in questo caso ho potuto constatare che sconfinare nella cafoneria é un attimo proprio!

Ci sono state anche parecchie rievocazioni storiche nella nostra estate.

A dire il vero ho pochissime foto perchè vista la caldazza e l’affollamento spesso ho messo da parte la reflex e ho preferito scattare con il cellulare ma la qualità è talmente bassa che non mi sono nemmeno impegnata a trasferire le foto e a dargli una sistemata.

Non so se sia il fatto che si tratta sempre di una fotocopia di quelle dell’anno precedente o la massiccia presenza di gente che le rende meno fruibili, di sicuro  c’è che siam rientrati a casa sempre meno convinti di tornare e questo è per me un gran dispiacere.

Queste sagre erano uno dei punti fermi della mia vita da “immigrata”.
Prima di trasferirmi nelle Marche non avevo mai visto delle feste di paese così straordinarie.
Spero davvero di ritrovare lo stupore e l’entusiasmo che mi spingevano a non perderne nemmeno una.

Il mio personale simbolo Summer 2017 è inevitabilmente questo girasole rosso, che ho curato come un figlio e che mi ha ricambiata con fiori bellissimi che mi sono portata in casa nonostante l’allergia e che a tutt’oggi mi deliziano con la loro presenza.

Indimenticabile sarà anche l’invasione di grilli che ci ha investiti come una piaga biblica.

Centinaia di grilli silenziosi che ci hanno affollato casa entrando da ogni pertugio.

Memore dell’infinito rispetto che queste creature godono dall’altro capo del mondo e intenerita dal loro girovagare pacifico ho optato per la convivenza.

( Diversamente l’hanno pensata i miei gatti, che ne hanno torturata, sterminata e ingoiata una notevole quantità. )

Poi però é ricominciata la scuola e il nostro primo giorno è iniziato così…speriamo sia di buon auspicio !

Buon rientro nel mondo !

1/2 notte bianca dei bambini

Lo abbiamo giurato e spergiurato anno dopo anno…”vabbé questa é l’ultima volta che veniamo, affrontare tutta ‘sta bolgia che ormai son grandi, non vale più la pena…”

Invece evidentemente la bolgia ci piace perché anche questa volta una capatina alla festa dei bambini l’abbiamo fatta e non ce ne siamo nemmeno pentiti.

Anzi, ci é parso evidente che finiremo con l’andarci anche quando nessuno dei nostri due figli sarà più disposto ad accompagnarci.

Da ormai diverse edizioni i laboratori sembrano aver preso il sopravvento sugli spettacoli, quindi non siam più costretti a scapicollarci da un capo all’altro del centro all’inseguimento del guitto di turno…ora che siam grandi ci scegliamo un paio di spettacoli sul programma e cerchiamo anche di far saltar fuori una cena da consumare senza fretta.

Non so bene cosa mi attiri in questa manifestazione, forse ci vado un po’ per abitudine, eppure non mi stanco mai di osservare i bambini e la loro incantevole socievolezza.

Per non parlare di quella pazzesca concentrazione che riescono a mettere in tutto ciò che fanno e che osservano.

Essere usciti definitivamente dal mondo dell’infanzia é una di quelle cose che ti permette di rientrarci ogni tanto con la giusta carica di curiosità e nostalgia.

Esistesse il premio per lo spettatore più entusiasta probabilmente lo vincerei io, che mi sono stupita e divertita come una ragazzina !

In assoluto lo spettacolo più bello ce lo ha regalato Toi Ahi,  artista del fuoco, che oltre ai classici numeri di giocoleria si é esibito in qualcosa di assolutamente inedito e spettacolare che ha lasciato tutti a bocca aperta.

 E la festa dei bambini è solo uno dei tanti eventi che si stanno susseguendo in città e che ci tirano fuori di casa nonostante il caldo e l’istinto all’ozio.
Ma anche dentro casa abbiamo avuto il nostro piccolo evento !

Quella che una volta era la mia bambina ha incredibilmente compiuto sedici anni e io e il Capo ( come ogni santo anno) abbiamo festeggiato il nostro esser diventati genitori, raccontando per l’ennesima volta tutti gli episodi salienti ( e spassosi) della nostra gravidanza.

Mi chiedo quando arriverà il momento in cui queste cose mi verranno rinfacciate al cospetto di qualche psicologo !

***

Sono un po’ di corsa e suppongo lo sarò per tutta l’estate ma si tratta di quella fretta euforica che ti porta a godere di ogni singola ora di sole e di pace come fosse l’unico scopo della vita.

Di nuovo buona estate a tutti !

jesi

Nel corso degli anni ho potuto constatare che miei “luoghi del cuore” coincidono con lo stretto legame che tendo a sviluppare nei confronti di affascinanti vite passate.

Il Vittoriale, Monk’s house, Recanati …me li porto dentro perchè oltre ad essere dei luoghi incantati, mantengono vivo il riflesso di chi ha saputo regalarmi bellissime storie.

Da Jesi mi aspettavo il classico canovaccio della gita domenicale; una bella camminata, foto, chiacchiere e un buon pranzo…invece mi sa che ci ho lasciato un pezzettino di cuore.

Non tanto per la cittadina in sè, che è accogliente e graziosa ma simile a molte altre, quanto per l’incanto di Palazzo Pianetti che è un posto meraviglioso ed incredibilmente sottostimato.I corridoi luminosi e lunghissimi, le stanze con gli affreschi più belli che io abbia mai visto, la collezione di dipinti, l’originalità delle stanze da bagno.

Io davvero non avrei voluto altro che rimanerci rinchiusa per mesi.

Ovviamente, poichè l’amore ha bisogno di incarnarsi, mi son presa la briga di fare qualche ricerca sulla famiglia Pianetti, sperando di scovarvi un romanziere o quantomeno un poeta ma niente, molte teste calde e qualche mente appassionata ma ben poca poesia purtroppo.

Eppure, ugualmente, non posso fare a meno di tornarci coi pensieri.

Mi capita spesso di pensare che quando sarò vecchia e inabile avrò un sacco di bei posti a cui far ritorno con la mente.

C’è stato un periodo della mia vita in cui credevo di aver terminato il mio accrescimento. Ero così sopraffatta dalle due piccole esistenze di cui mi dovevo occupare da non riuscire a trattenere nulla.
Scordavo i libri che leggevo, guardavo le cose senza vederle…
Ai tempi pensavo fosse perchè una volta diventati genitori si deve pensare alla “costruzione” dei figli, alla trasmissione di ciò di cui si è fatti e non c’è più tempo per crescere.

Ora invece mi rendo conto che si è trattato solo di una tappa nel cammino.

Da qualche tempo le cose hanno ricominciato a sedimentarsi dentro di me e ho ritrovato il gusto di seguire i pensieri, le parole e di lasciarmi rapire da certi tagli di luce.

Le cose di cui sono fatta mutano e si accrescono e questo mi rende letteramente euforica.

E’ un po’ come avere un superpotere ed esserne segretamente consapevoli.

Certo… ehm… devo ammettere che la spendibilità di questo potere è scarsina, eh.

In effetti lo tengo segreto giusto per non diventare lo zimbello della famiglia 😉

Dunque acqua in bocca !

Aspettando un fagiolo

onferno (51)Da quando siamo andati a visitare le Grotte di Frasassi ci è rimasta dentro una frustrata ambizione alla speleologia.

Per me che non avevo mai visto una grotta in vita mia, quello è immediatamente diventato un luogo del cuore, ovvero uno di quei posti dove mi piace tornare con la mente quando sono triste e ho bisogno di allontanarmi.
onferno (32)-2onferno (52)onferno (31)Ovviamente da quel lontano agosto ho cercato sul web tutte le grotte visitabili sia all’estero che in Italia ma purtroppo le più belle sono parecchio distanti.

Però poi son saltate fuori ad un tiro di schioppo queste Grotte di Onferno. Niente a che vedere con Frasassi, diciamolo pure ma comunque molto suggestive.

A parte il museo didattico che è decisamente pensato per un utenza molto molto giovane e lo sbandierato ma inesistente giardino botanico, ci è piaciuto molto calcarci i caschetti sulla testa e affrontare la lunga discesa che dal bosco porta all’ingresso delle grotte ( poi quando quei duecento scalini è toccato risalirli l’entusiasmo è un po’ calato 😉 )

La grotta era scivolosa a causa dell’umidità e alcuni tratti erano decisamente difficoltosi ma l’eccitazione per l’avvistamento di alcuni dei seimila pipistrelli che la abitano ci ha motivati a proseguire.

La guida, ordinandoci di spegnere la luce dei caschi, ci ha anche fatto fare la prova del buio assoluto che è una cosa affascinante ma allo stesso tempo piuttosto inquietante.

Insomma le grotte continuano ad attrarci e credo che questa attrazione potrebbe in futuro portarci ad intraprendere le vie del turismo speleologico ma vedo durissima una mia evoluzione verso percorsi di maggiore difficoltà perchè davvero mi rendo conto di essere fisicamente piuttosto impedita e goffa (non so quante craniate ho dato a destra e a manca e quanto ho ringraziato il mio caschetto protettivo ! ) e non voglio certo sfidare la natura con i minimi e sgraziati strumenti di cui mi ha dotata.
Terminata la visita abbiamo approfittato della bella giornata per vagabondare senza troppa fretta nei paesini vicini.

Abbiamo accarezzato gatti, cacciato il naso dentro orti e giardini, fatto silenzio dentro le chiese e abbiamo fatto scorta di cose semplici e bellissime.

La gita l’abbiamo conclusa con la visita al castello di Montefiore Conca, dove il povero Attilio ha patito il freddo e si è buscato il mal di gola del secolo ma che comunque ci ha regalato un sacco di belle cartoline da archiviare nella testa e sul computer.

Casa invece, a dispetto del freddo che fa adesso mentre scrivo, è un trionfo di fioriture e di vita primaverile.

E oggi che ho dovuto recuperare nell’armadio il giubbotto più pesante ripenso con nostalgia a quando solo pochi giorni fa me ne stavo stesa al sole a far la maglia.

Dentro la casa invece abbiamo due simpatiche novità !

La Cecina mi ha regalato un fagiolo magico di cui da giorni attendiamo invano lo spuntare.
( E io non vedo l’ora di vedere e fotografare come si deve questo cuoricino tatuato sulle foglie ! )Mentre io stessa medesima mi sono regalata questo meraviglioso diffusore di essenze che ogni giorno spande per le stanze un inconfondibile profumo di cocco ( e vaniglia, e patchouli…).

Ho deciso di acquistarlo dopo le mille lamentele che seguivano il mio bruciare incensi ( a quanto pare molto poco graditi dal resto della famiglia 😦 ), perchè mio malgrado credo che l’aromaterapia abbia su di me degli effetti strabilianti e davvero non posso rinunciarvi.

Sono fortemente contraria a tutte le varie branche di medicina alternativa e compagnia bella ma da sempre ho mostrato una particolare sensibilità agli odori e mi sono accorta che determinate essenze influiscono notevolmente sul mio umore e sui miei pensieri e quindi perchè non sfruttare questa cosa a mio favore ?!
***
Tutto questo accadeva prima di Pasqua,
ma io come sempre sono un po’ in ritardo !

Buon fine settimana !

“Ancona: per le strade non si cammina, ci si arrampica.”

Tra le seimiladuecento cose che abbiamo in programma quest’anno c’è anche il buon proposito di visitare le città delle Marche, tralasciate in questi anni a favore di borghi e paeselli in festa.

Ovviamente siam partiti dal capoluogo di regione Ancona.
( Che è anche la più vicina e quella con cui il Capo ha una maggiore dimestichezza )

Inutile dire che mi è piaciuta tantissimo.

Una città splendida, che profuma di antico e che offre decine di ambientazioni diverse, una più bella dell’altra.

La zona del centro propone tanti bei locali e negozi “che noi a Pesaro ci sogniamo” , alternati a zone verdi e inaspettati scorci vista mare.

Chiese da visitare ne abbiamo trovate in abbondanza, ma nessuna mi ha fatta innamorare, penso soprattutto a causa delle infinite scale che tocca affrontare per raggiungerle.

Il Duomo poi, sorge addirittura “in scenografica posizione”, anche se devo dire che io l’ho trovato più suggestivo visto dal basso

( e qui aprirei una parentesi sul sadico piacere che si son concessi i nostri antenati piazzando praticamente TUTTE le chiese in cima a scalinate ripide e lunghissime, in grado si stroncare vite giovani e meno giovani o quantomeno di avvicinarle all’infarto prematuro )

Il porto è uno dei più grandi di Italia e sembra decisamente un mondo a se stante con il suo brulicare di navi di ogni misura e camion e uomini e merci.

Un mondo bellissimo da osservare in quella che è la nostra posizione privilegiata e che ci ha fatti riflettere su quanto lavoro c’è dietro ogni singolo oggetto che abita nelle nostre case.

Altro luogo magico è quello della Mole Vanvitelliana nata come Lazzaretto e ora riconvertita a zona di iniziative culturali.

La ricorderemo per il vento che sembra nascere dai suoi stessi muri e che soffia prepotente e incessante. Dopo pranzo ci siamo avventurati nella zona del Passetto che è una spiaggia rocciosa ( molto rocciosa per chi gira con le scarpettine di tela ! ) caratterizzata dalla presenza delle famose grotte dentro cui ci siamo divertiti a cacciare il naso.

Insomma, una gran bella gita finalmente e non fosse stato per l’umore malmostoso della principessa, portata un po’ per forza, azzarderei addirittura l’aggettivo “perfetta”.

Certo, il giorno dopo un mal di gambe portentoso ma di sicuro ne è valsa la pena, tanto che già progetto una replica dedicata alla visita dei musei che questo giro abbiam dovuto saltare per questioni di tempo. A casa invece la primavera esplode giorno dopo giorno e già ci lascia intravedere qualche acerba fioritura.

Le serre sono state smontate e il giardino torna piano piano a vivere.

Penso davvero di non poter chiedere di più…
…se non un bel pacco di lana profumatissima.

l’ennesima bomba da bagno ( la mia droga del momento) e una golosissima torta alle fragole.

Quasi mi vergogno di quanto son viziata !

Buona settimana

imminenti primavere

L’altra domenica, invogliati da un articolo letto su internet, ci siam messi in macchina per andare a Pietrarubbia.

Si tratta di un antico borgo spopolato, recentemente “risorto” grazie all’intervento dell’artista Arnaldo Pomodoro che vi ha fondato una scuola per il trattamento dei metalli.

Storditi come siamo, che ci eravamo già stati di ritorno da una gita nel bosco, ce ne siamo accorti solo mentre parcheggiavamo l’auto !

Di già che eravam lì abbiamo rifatto un giretto e siamo saliti fino alle rovine della rocca poichè la giornata era magnifica e di luoghi così silenziosi e deserti se ne trovano sempre meno.

Certo, va detto che questa Pietrarubbia é molto carina ma non offre un granchè essendo completamente disabitata e sprangata in ogni suo pertugio.

E’ uno di quei posti dove si sta un’oretta in contemplazione del panorama e poi ci si ritrova a fremere per andare via.

Così il Capo, percepita la mia delusione, mi ha offerto una meta di riserva, raccontandomi sù una storia della sua infanzia, riguardo ad un eremo di montagna dove andava talvolta con la sua famiglia e dove c’era un VERO eremita.

Ecco, dovete sapere che io per i luoghi di meditazione, gli eremi e compagnia bella ho una vera e propria fissazione, quindi è facile convincermi a scegliere percorsi alternativi per andare a visitarne uno.

Poi, che nella descrizione di questo luogo magico e attraente sia stata omessa la presenza di una stazione sciistica, è un altro paio di maniche.

Un sospetto mi è venuto quando sulla strada ci siamo imbattuti in orizzonti innevati.

Ma era poca roba e il Capo mi ha assicurato che all’Eremo si arrivava assolutamente con la macchina.

(Perchè io, non so per quale arcaico motivo, per la neve ho una vera e propria fobia e non appena ci metto piede casco).

Una volta arrivati al parcheggio la dura realtà mi si è mostrata in tutta la sua evidenza di slittini, giacche a vento e doposci.

“Ormai siamo qui” ha cinguettato il Capo….e visto che poi alla fine a causa della neve con la macchina non si passava, ci siamo avventurati con le nostre scarpette da ginnastica su per la salita, io aggrappata come una cozza, lui intrepido e temerario.

E insomma…non c’era tanto silenzio in quest’eremo perché le piste son così vicine che arriva distintamente l’eco del turpiloquio di tutti quelli che cascano.

Non c’era nemmeno l’eremita ma un prete moderno e social-impegnato.

Però la chiesetta é davvero accogliente e calda.

Non si respira aria di un passato migliore ma é comunque un bel posto dove fermarsi a pensare, anche se non penso che mi verrá voglia di tornarci.

Gli Eremiti sono per me ben altra cosa e non mi piace contaminare i miei ideali.

Insomma, non comincia tanto bene la stagione delle gite ! 😉

Ma fortunatamente a casa questa settimana sono apparsi inconfutabili i segni di una primavera imminente.

Le violette, gli alberi in fiore, i panni stesi nel vento e gli animali che si godono il sole.
Io e il Capo progettiamo escursioni e lavori di giardinaggio che ci terranno impegnati per i prossimi quindici anni.

La principessa manda foto ( sempre troppo poche) da un’Inghilterra in cui sembra essersi ambientata benissimo.

E niente.

Io sono felice quel tanto che basta per sentirmi sempre leggera.

Buon Germinale !

vacanze di natale ( parte seconda )

bologna2017-49La gita a Bologna per la mostra su Frida Kahlo merita sicuramente un post tutto per sé.

Due ore tonde di fila nel freddo di una mattina particolarmente fredda ci resteranno impresse per molto tempo ma fortunatamente non come un ricordo spiacevole.

bologna2017-38-2 bologna2017-39-2 bologna2017-50 bologna2017-40-2L’esposizione trattava in generale l’arte messicana contemporanea a Frida avvalendosi di un allestimento a dir poco magistrale; luci e colori gestiti in modo straordinario, spazi accoglienti e vivibili nonostante la ressa, musiche e fotografie di forte impatto emotivo ben distribuite lungo il percorso.
cxk4c1qwgaawdot cxnxmrgxeaaptff la-collezione-gelman-arte-messicana-del-xx-secolo-veduta-della-mostra-presso-palazzo-albergati-bologna-2016Inutile dire che ciò che più colpisce é l’unicitá del personaggio che Frida Kahlo ha rappresentato. La tragicitá della sua vita, il suo farsi simbolo di un paese in lotta, la sfortuna di un amore totale ma sofferto.
me-and-my-parrots-9 in-memoriam-frida-kahlo_ab634d85b1245fe83fec13f2749386a90080711e67f5f0ce1db2bfd46de60943“Frida on White Bench,” photograph by Nickolas Muray, 1939. Submitted image

Ho visto tantissime mostre nel corso degli anni e mai prima mi era capitato di commuovermi.

Qui invece sono arrivata all’ultima sala col cuore gonfio e di fronte all’ultimo quadro, che la ritrae ambiguamente avvolta nel pizzo bianco, sulle note di una canzone manifesto come “Gracias a la vida” é stato durissimo trattenere le lacrime, per me e per tutte le altre persone presenti.

Non posso che complimentarmi con la curatrice Gioia Mori e ripromettermi di tenere d’occhio i suoi prossimi allestimenti.

bologna2017-44 bologna2017-48 bologna2017-47 bologna2017-43 bologna2017-46 bologna2017-45 bologna2017-42 bologna2017-41Bologna é stata per lungo tempo la cittá del mio cuore perché é lì che col Capo ci incontravamo a metá strada da fidanzati.

Ci siamo tornati molte volte, anche coi ragazzi, ma mai nel periodo degli sfarzi natalizi.

Che dire…l’ho trovata diversa rispetto a quindici anni fa, mi è parsa più commerciale, coi negozi tutti uguali e i locali alla moda, ma forse è solo perchè non ci siamo allontanati dal centro.

bologna2017-27-2 bologna2017-25-2 bologna2017-26-3 bologna2017-24-2 bologna2017-66 bologna2017-20-2 bologna2017-23-2 bologna2017-65Di sicuro non mi era mai capitato di vedere un funambolo ( che ha emozionato soprattutto per le spettacolari cadute) esibirsi sopra Piazza Maggiore.

bologna2017-18-3 bologna2017-17-3Il tempo a disposizione è stato davvero poco ma abbiamo comunque approfittato per visitare la Salaborsa che ancora non avevamo mai visto e la famosa finestrella sul canale di via Piella ( di cui fino a poco tempo fa ignoravo l’esistenza).

bologna2017-64 bologna2017-63 bologna2017-15-2 bologna2017-62 bologna2017-61 bologna2017-60 bologna2017-59 Ci é scappato anche un giretto tardivo ai mercatini Natalizi e in quei negozi che da noi non ci sono e proprio per questo sembrano essere i più belli del mondo.
bologna2017-57 bologna2017-56 bologna2017-6-2 bologna2017-55 bologna2017-53 bologna2017-52bologna2017-51
Insomma, posso affermare con certezza che due settimane di vacanza sono un fantastico spezza-inverno !

L’unico problema é stato accettare il duro ritorno alla realtá, fatto di ghiaccio e levatacce.haruf Ovviamente ho approfittato di questi giorni per leggere e guardare film come non ci fosse un domani e anche se la rubrica sui libri l’ho abolita, non posso esimermi dal consigliare la lettura della trilogia di Kent Haruf.

(Io per ora sono ferma ai primi due ma conto di terminarla presto)

Si tratta di uno scrittore straordinario, capace di smuovere i torpori della mente con poche e semplici parole scritte bene.

I primi due libri parlano rispettivamente della fine di una vita e dell’inizio di un’altra e lo fanno con un realismo e una pragmaticitá così poetiche da fare male.

Quello che più mi ha colpita é il coincidere degli stati d’animo di molti personaggi con i miei.

La consapevolezza del potere curativo che ha il prendersi cura degli altri é uno dei temi su cui ultimamente mi ritrovo spesso a riflettere e in questi libri mi sono ritrovata come in uno specchio.

Una gran bella sensazione !

***

Ora dichiaro ufficialmente terminate le vacanze e mi ributto a testa bassa nella mischia.

vacanze di natale ( parte prima )

maredinverno-17-2Le vacanze di Natale sono senza ombra di dubbio il periodo più bello dell’anno e una volta terminato tutti noi ci ritroviamo immancabilmente a rimpiangerlo per mesi e mesi.

maredinverno-18-2 maredinverno-26 maredinverno-27 maredinverno-19 maredinverno-24Abbiamo avuto giorni caldi e pieni di sole che ci hanno permesso di fare lunghe e rigeneranti passeggiate in riva al mare.

maredinverno-13-2 maredinverno-28 058-2maredinverno-20E pensare che quando ero più giovane speravo sempre nella neve per avere un’atmosfera più natalizia.

Ora come ora non desidero niente di diverso dalle cosiddette temperature “fuori dalla norma”, che mi consentono di passare più tempo a zonzo senza minarmi la salute precaria.

maredinverno-23 maredinverno-28 maredinverno-22Anche la luce insolita di un dicembre soleggiato mi é sembrata un dono del cielo e non c’è stato giorno che non mi sia messa d’impegno per “catturarla” con la mia macchinina.

urbinogiochiamo-34 urbinogiochiamo-33 urbinogiochiamo-59 urbinogiochiamo-29-2urbinogiochiamo-31E se i giorni di festa li abbiamo passati a gozzovigliare in famiglia, godendoci appieno la presenza del nonno e dello zio, venuti da Milano dopo tanto tempo…il resto della vacanza lo abbiamo passato a smaltire calorie e ad assimilare cose belle, che siamo andati a cercare qua e lá, tra Marche e Romagna.

urbinogiochiamo-58 urbinogiochiamo-57 urbinogiochiamo-56 urbinogiochiamo-24-2 urbinogiochiamo-55 urbinogiochiamo-54 urbinogiochiamo-53 urbinogiochiamo-52 urbinogiochiamo-51A Urbino abbiamo visitato la mostra “Giochiamo” che si é rivelata decisamente al di sotto delle aspettative ma il cui biglietto era dignitosamente abbinato a quello della pinacoteca, così abbiamo approfittato per rivederla senza la classica confusione di turisti che la caratterizza.

urbinogiochiamo-50 urbinogiochiamo-49 urbinogiochiamo-48 urbinogiochiamo-47 urbinogiochiamo-46 urbinogiochiamo-45 urbinogiochiamo-12-2 urbinogiochiamo-44 urbinogiochiamo-43 urbinogiochiamo-9-2 urbinogiochiamo-41Che dire…ogni volta mi incanto davanti alla meraviglia di certi dipinti che riproducono stoffe e abiti d’altri tempi con una meticolositá che lascia senza parole.

( Certo non é il caso della famosa Venere di Urbino che di vestiti addosso non ne ha per nulla ma ammicca bellissima e immobile nel suo lettino rosso )

urbinogiochiamo-40 urbinogiochiamo-39 urbinogiochiamo-38 urbinogiochiamo-37 urbinogiochiamo-35 urbinogiochiamo-36Urbino cittá invece sembra quasi perduta senza la chiassosa allegria degli studenti universitari.

I locali sono pieni ugualmente ma sui tavoli mancano i dorsi dei libri a cui sbirciare il titolo.

forlisalgado-1 pixel-square-mostra-salgado-1Sebastião Salgado: Genesissalgado-milano-3007In una sorta di replica dello scorso anno, siamo tornati a Forlì per la mostra di Salgado ( consiglio a tutti la visione del film “Il sale della terra” che Wim Wenders ha girato su di lui ).

La mostra é allestita benissimo ed é davvero ricca di immagini.

Amo molto il lavoro di Salgado, anche se mi sento più vicina al concetto che alla tecnica.
(Il bianco e nero é fantastico ma personalmente dopo un po’ mi stanca.)

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